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lunedì 25 gennaio 2010

Deliri del lunedì!

Sarà che il lunedì mi fa orrore.
Sarà che sono un pò raffreddata e l'aspirina su di me ha uno strano effetto.
Stamattina al lavoro mi vedevo mentre, seduta alla mia scrivania, scrivevo una donazione.
"Il signor Tizio Caio dona alla moglie signora Pinca Pallina che, con animo grato, accetta ed acquista la quota di comproprietà indivisa di 1/36 del seguente immobile..."
Mi guardavo da un punto di vista diverso, come se fossi fuori dal mio corpo. Come se fossi uno di quei folletti che si nascondono sugli armadi e ci guardano dall'alto.
Guardavo da lì quello che macchinalmente scrivevo e mi chiedevo che caspita se ne farà mai la signora Pinca Pallina della misera quota di 1/36 di un'appartamento pidocchioso appartenuto alla suocera? Me lo immagino, dev'essere come l'appartamento della mia bisnonna, morta quasi 4 anni fa. Ci sono ancora i suoi mobili, e nei cassetti le sue cose. Non tutte, solo quelle che la sorella di mio nonno non ha ritenuto interessanti. Bottoni, agende, moccoli di candela, i libri dell'elefante Babar che mi leggeva quand'ero bambina. E il suo vangelo, con dentro la foto ingiallita del mio bisnonno quando era soldato ed era alto, giovane e bello. Era piccina la mia nonna bis, ma aveva un'energia che io non ho nemmeno ora che sono giovane! Tre giorni prima di morire, aveva 95 anni, prese il suo bastone e andò a fare un giro nel bosco. E' stata via per più di un'ora e quando tornò a casa aveva un mazzo di ciclamini in mano.
Mentre pensavo a tutto questo e scrivevo la donazione della signora Pinca Pallina, arriva lui con le sue stupide richieste. Fammi, portami, scrivimi, mandami per fax, leggimi, stampami. Tutto il giorno così, tutto il santissimo giorno. Per 800 maledettissimi euro! Lo guardavo da lassù, da sopra al mobile dove teniamo i fascicoli, e avrei voluto fargli un dispetto, tirargli i pallini con la cerbottana!
Alla mezza ho preso la mia borsa e ho girato i tacchi. Mi sono detta "Non torno!". Mi sono rifugiata in macchina e aspettando che mia sorella uscisse da scuola, ho iniziato a leggere i libro che avevo ordinato quasi due settimane fà. E mi sono imbattuta in questo pezzo:

"12:24 Credo che presto diventerò pazza. Un giorno uscirò da questo ufficio per la pausa pranzo e non tornerò. Disegnerò un paio di corna sulla mia candida scrivania e una faccina sorridente accanto, tipo quelle emoticon in cui la bocca a sorriso occupa tutto il cerchio della faccia. Poi riderò come un'isterica immaginando la scena: il signor Bellasi che guarda l'orologio, poi la mia scrivania, poi il corridoio. Altri dieci minuti, e io non arrivo. Guarda ancora l'orologio, chiede spiegazioni a Mirella, lei esita, accenna a fare una telefonata, ma il telefono suona all'improvviso e lei, che è una segretaria modello, risponde con affettata cortesia. Altri dieci minuti. Il signor Bellasi tossisce, si alza e va verso il bagno. Mirella, rintracci per favore la signorina Dolman, che forse non ha capito come ci si comporta sul lavoro...
Mirella mi chiama, il telefono squilla, io non rispondo e rido, rido, RIDO. Anzi, vorrei esser capace di ridere ancora più sguaiatamente. Bellasi torna dal bagno, guarda con l'occhio interrogativo Mirella che con aria contrita volge verso il basso gli angoli della bocca... Lui sbotta in una sequela di "non è possibile - lo dicevo io che quella - mancanza di rispetto - etica del lavoro - non mi è mai piaciuta - ufficio del personale". Poi con la coda dell'occhio finalmente vede qualcosa sulla mia scrivania. Si avvicina, guarda meglio, ed è proprio lì che io placo il mio riso sfrenato. Un dito medio alzato solo per te, su una mano chiusa a pugno. Un disegno chiaro e pulito, un segno inequivocabile, volgare, sfrontato, eccessivo, irrispettoso. Davvero di cattivo gusto. Il fatto è che te lo meriti tutto, signor Bellasi. Gran pezzo di stronzo incravattato. Sottospecie di decerebrato del cazzo travestito da manager. Manager del culo e della merda. Sottoprodotto seriale di questo paese lobotomizzato dalla tv, dai critici della tv e dai critici dei critici della tv.
Driiiiin. Driiiiin.
Pronto? Buongionor signor Bellasi, mi dica. Si, d'accordo, lo faccio subito. A dopo."

Io l'avevo detto che questo libro faceva per me!

11 commenti:

  1. Oh mioddio sopra il mio armadio c'è davvero un folletto! Ah, ma è l'aspirapolvere...

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  2. a volte sarebbe salutare fare quello che ci va non quello che è giusto.
    si lo so, sono utopica:)

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  3. ahahahaha ma è davvero così stronzo il tuo capo? Comunque spero per te che non legga mai il tuo blog, dopo questo post=)
    Ps. Tutta la mia stima per la tua bisnonna!!!
    Ciao!

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  4. che bella l'immagine della tua bisnonna con i ciclamini in mano.... per il resto.... penso che veramente l'aspirina abbia un brutto effetto su di te.... in una canzone di Elio i ragazzini si stonano con la coca cola con l'aspirina.... hai per caso bevuto coca cola??? ahhaahha

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  5. Standing ovulescion alla vignetta!
    Tesora, come racconti te le cose però... :-)
    Un bacio!

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  6. ahahaah avevo pensato anch'io alla canzone degli Elio's leggendo che su di te l'aspirina fa un effetto strano e le righe successive, giuro!

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  7. Son l'unica che non la conosce questa canzone?? Accidenti, mi devo documentare!

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  8. =) quella canzone è una di quelle che preferisco di Elio.. sicuramente una delle più geniali.. si chiama "Supergiovane". Il featuring Abatantuono poi.. è ecceziunale! :)

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  9. bel blog!!! l'ho scoperto adesso, e mi piace tanto il modo in cui scrivi. sto libro è familiare, mi dici il titolo scusa?
    passa da me se ti va!!!
    bacio
    minerva

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