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martedì 5 gennaio 2010

Non si può giudicare un libro dalla copertina...

... e nemmeno dalla piccola recensione che ci si trova dietro. E' una lezione che non imparo mai. Chissà quanti bei libri mi sono persa.
Per Natale mia zia mi ha regalato un libro. "Venuto al mondo" di Margaret Mazzantini. Un tomo enorme, pesante! Ho letto la recensione e mi sono detta "Questo è una palla...".
Di questa scrittrice avevo già letto "Non ti muovere", forse il suo romanzo più famoso. Un dolore. Un bellissimo dolore. L'ho letto con il magone, ho sofferto con i protagonisti. Pensavo che non avrei mai trovato un'altro libro che mi facesse soffrire così. L'ho anche riletto. Ho comperato il dvd del film e l'ho visto almeno due o tre volte. Una masochista! Ma quando una cosa è così bella, c'è poco da fare. Anche se fa male continuerai sempre a cercarla.
Poi è arrivato questo libro, questo tomo. Le prime pagine, lo ammetto, sono state un pò così... costellate di sbadigli. Poi non c'è stata più storia. C'è stato amore, ci sono stati rullini, c'è stata la guerra a Sarajevo, c'è stata una pecora, ci sono stati i lupi, c'è stato un bambino.
Sarajevo è una di quelle città a cui non ho mai pensato. Lo ammetto. Mentre fantastico, mentre immagino i miei futuri (e spero realizzabili) viaggi, non ho mai pensato a Sarajevo. Ora invece voglio andarci. Voglio vedere i suoi ponti, le sue piazze dove i vecchi giocano a scacchi. Voglio vedere le rose di Sarajevo, schizzi di vernice rossa lasciati lì dove avvenivano le stragi, dove la gente moriva colpita dai cecchini appostati sulle montagne mentre era in fila per il pane.
Voglio studiare un pò questo periodo della storia. Non ne so nulla. E pensare che non è un periodo così lontano. Io ero piccina, avrò avuto 5, 6 anni. E non ne so niente. Quelle immagini sono passate anche dal mio televisore e io non sapevo. Non sapevo che nelle giornate di limpido quel paese martoriato si vede anche dalle coste italiane.
Il libro, se vi capita tra le mani, compratelo e leggetelo. E' un dolore, anche questo. Ma ne vale davvero la pena.

Nella foto, una rosa di Sarajevo.

16 commenti:

  1. la Mazantini è una scrittrice con la S maiuscola, semplicemente io la adoro!

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  2. Ho letto non ti muovere...mamma la depressione.... non fa per me... ho giurato che non avrei più letto nulla...

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  3. potresti guardare underground,un film di kusturica..bel blog,piacere di averti letto!

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  4. Sono stata a Sarajevo due volte: l'ultima volta un mese fa. Infatti le ho dedicato due post, e per non scocciare chi passa dal mio blog ho deciso di fermarmi. Ti dico che è una città particolare. Architettonicamente non è bellissima, ma c'è un'aria mite che ti fa sentire leggera e felice. E soprattutto ti fa sentire viva, grata e sollevata per ciò che hai nella vita, una volta passata accanto ai giardini pubblici. Il perché non te lo dico. Lo scoprirai quando ci andrai ;)
    Se vuoi proprio imaparare qualcosa di più sulla tragedia che ha colpito il mio ex paese, ti consiglio "Il cellista di Sarajevo" di Steven Galloway, e tutti i libri di Slavenka Drakulic: una scrittrice croata, famosa da queste parti. I suoi libri si possono trovare facilmente anche in Italia, ma ti avverto: non è roba da leggere a stomaco pieno. Molte delle situazioni descritte nei suoi libri le ha vissute in prima persona. Dei film invece... ti consiglio il famoso "Terra di nessuno", e anche "Prima della pioggia" che non parla proprio della guerra in Bosnia ma di un'altra realtà in uno dei paesi dell'ex Jugoslavia.
    P.S. E assolutamente non credere ai documenti "ufficiali" che si possono trovare su internet. Non è stato l'odio tra i popoli a distruggere il paese. Ma dove c'è forza - non c'è giustizia! ;) E la forza si sa nelle mani di chi è. Abbronzato o no, sono tutti uguali...

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  5. pensa che invece io conoscevo la Mazzantini per "Manola", e quando è uscito "Non ti muovere" l'ho comprato subito per restarne delusissima al punto che... sarò franca, non so se leggerò mai più qualcosa della Mazzantini....

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  6. Io ci sono stato da piccolo, ma praticamente (purtroppo) non ricordo niente... cmq è vero, per capire (o almeno provarci) un libro bisogna leggerlo...
    Mi ha incuriosito "Non ti muovere".. se ci prendo contro, potrei anche prenderlo... :)
    Ciao!

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  7. io Venuto al mondo l'ho finito di leggere qualche giorno prima di Natale,non è stato facile, ci ho messo due mesi perchè sinceramente è un pò pesantuccio per il semplice fatto che la scrittura è copiosa, ci sono tante frasi, paragoni ed altro che si potrebbero omettere, per fortuna però la storia di questo libro ripaga tutte le sue debolezze. io mi sono commossa nel finale e ti dirò...anche a me è venuta voglia di documentarmi su quella parte di storia che mi è sconosciuta.
    aspetto il film che uscirà quest'anno.

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  8. Ora m'hai messo curiosità!Ho letto il primo capitolo su internet e son rimasta un pò così...allora lo devo comprare!Mi fido di te (macchètelodicoaffà???)
    Non ti muovere è STU-PEN-DO!!
    Baci baci mon amour!

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  9. l'ho letto ed è stata dura arrivare alla fine... alcuni pezzi ti spaccano il cuore ma averlo fatto ne è valsa sicuramente la pena. Poi al di là della guerra c'è la bellissima storia d'amore e quella volevo proprio vedere come sarebbe andata a finire!!!

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  10. anche io ho adorato Non ti muovere... anche se mi ha fatta soffrire mentre lo leggevo...
    mi incuriosisce il nuovo libro...

    buon weekend ^____________^

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  11. ciao, Sarajevo è una città provata dove i ponti sono stati quasi tutti distrutti e poi ricostruiti.
    Dalla metà degli anni settanta fino alla fine degli anni ottanta, ho girato in lungo e in largo tutta la Jugoslavia. All'inizio dei miei viaggi, non avevo mai percepito tensioni tali da giustificare un conflitto. Mi chiedo sempre, se mai un giorno questo occidente, avrà il coraggio di dire la verità e di denunciare le proprie responsabilità nell'innesco della guerra. Una guerra che ha aperto delle ferite, ferite che un pezzo di storia aveva cercato di guarire.

    grazie

    giordan

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  12. scusami... il libro è molto interessante e ben scritto.

    ciao

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  13. questo è tra i libri che non si possono leggere in qualunque momento della propria vita... bisogna essere psicologicamente pronti ad affrontare letture del genere... per questo non è il momento adatto, ma credo che lo metterò nella lista dei libri da leggere prossimamente!

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