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venerdì 3 agosto 2012

Vi racconto della mia amica affetta da platonismo

Platonico: persona che, a detta sua, vive continui sconvolgimenti sentimentali ma che, in realtà, sono frutto della sua mente.

Nella vita di ognuno di noi c'è un platonico.
Il platonismo colpisce sia uomini che donne, non crediate.
Io ho un'amica affetta da questo.. questo.. come chiamarlo? Morbo? No vabè. Chiamiamola particolarità.
La mia amica si innamora almeno una volta al mese. Con costanza, ma soprattutto con convinzione.
I suoi amori sono fatti di sguardi. Al massimo gesti. Ma i gesti solo quando è proprio amore vero.
La storia d'amore si svolge più o meno così.
Che sia per la strada, in discoteca, al bar o al lavoro, lei individua un tizio che le piace, che abbia bei capelli, belle mani, orologio costoso e indossi Acqua di Giò. Ed è fatta. E' amore. E lo guarda. Se lo guarda da tutte le angolazioni. Da vicino, da lontano, profilo destro, profilo sinistro, alto, basso. Lo fissa. Impara i suoi gesti, scruta gli sguardi.Ci scambia al massimo tre parole a monosillabi, ma a volte anche niente che, si sa, quando c'è l'amore le parole non servono.

Ora, quasi tutti gli esseri umani posseggono la strana facoltà di sentirsi addosso lo sguardo insistente di qualcuno. Io non ce l'ho, non so come mai. Caso strano se c'è un'abilità che hanno tutti, a me manca. Ma non stiamo parlando di me. Il nostro malcapitato ha questo potere. Quindi che succede? Ecco che (a sentire la mia amica) scatta l'alchimia. Sentendosi addosso, come mille spilli arroventati, lo sguardo innamorato, il nostro uomo si volta e.. la guarda. E' fatta.
Il platonico intraprende ora la fase 2: le indagini. (S)Fortuna vuole che ci siano sempre amici comuni di mezzo. Amici che, lasciatemelo dire, sono quasi peggio del platonico stesso. Gli raccontano tutto, ma proprio tutto, del povero disgraziato. Numero di scarpe, se possiede animali domestici e come si chiamano, stato di famiglia, certificato di residenza, cognome da nubile della madre. E fomentano il paltonismo. "Ah ma ti ha guardata nel tal modo.. non ha mai guardato nessuna così.. vuol dire che gli piaci" "Ah ma ha mescolato il caffè in senso antiorario.. di solito lo fa in senso orario.. vuol dire che gli piaci" "Ah ma mi ha detto che c'è una islandese qui in Erasmus che gli interessa.. avrà detto che è islandese per depistarmi, ma sei sicuramente tu".
Mai, dico mai, fomentare le aspettative di un platonico. E' l'inizio dell'apocalisse. Già il platonico autoalimenta il suo platonismo, figurarsi se anche qualcun'altro gli dà ragione. Le nozze sono ormai imminenti.
Io ovviamente sono quella che infrange i sogni. Ovviamente. Dopo il dettagliato resoconto di sguardi molto ma molto sfuggenti, di quello "scusa" detto da lui dopo averle pestato un piede che alle sue orecchie suonava chiaramente come un "fammi tuo" e vari gesti inequivocabili che denotano un ovvio e intenso interesse nei suoi confronti come soffiarsi il naso e sbadigliare, arrivo io e, impudente, chiedo: "Ma quindi?".
E' qui che, nel caso in cui aveste ancora dei dubbi, sarete in grado di smascherare un platonico. Al vostro "ma quindi?" risponderà al 99,9% con un "Ah, quindi niente, aspetto che si faccia avanti". Beccato!
Ora tocca a voi. Se vi siete riconosciuti nella categoria degli "amici comuni fomentatori" smettete pure di leggere e vergognatevi. Se invece volete bene a chi vi sta di fronte con sguardo perso alla Rossella Hoara, prendete in mano la situazione e parlate chiaro. Non - si - farà - mai - avanti.
Lo dico a tutti voi, platonici nascosti. Se la vostra mira non sa nemmeno che esistete, difficilmente si innamorerà di voi. Ora, io sono l'ultima persona sulla faccia della terra che possa dare consigli amorosi, ma datemi retta. Non date ascolto agli amici comuni, state ben ancorati al suolo e cercate di capire che certi gesti gentili nei vostri confronti non denotano per forza amore, ma bensì una semplice e sempre più rara educazione. Che un sorriso non significa indiscutibilmente che vi sposerete, ma forse solo cortesia.
Lo so, me lo dicono tutti, sono una stronza.
Ho provato a far capire tutto questo alla mia amica una sera di maggio davanti a una pizza. Di tutta risposta mi ha comunicato la sua intenzione di farsi trovare il giorno dopo nei pressi della sua macchina all'uscita dal lavoro "per vedere che faccia fa".
Dimenticavo, dal platonismo non si guarisce.

2 commenti:

  1. Uahahahah!!!

    Anch'io soffrivo di platonismo, ma forse non era platonismo puro il mio, perchè ero sempre, assolutamente certa di non essere ricambiata. Tuttavia mi innamoravo proprio come hai descritto tu, e disgraziatamente poteva durare anni...
    :-)))
    grazie del tuffo nel passato :-)

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    Risposte
    1. Anche io ho sofferto della tua stessa forma di platonismo. Grazie al cielo il mio innamoramento plationico non è mai durato anni! Il platonismo di cui parlo nel post è, diciamo, la forma più grave, quella che ti porta a pensare che siano tutti innamorati di te! E' agghiacciante! :)

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