CAMPAGNA "FACCIAMO UN RITOCCHINO AL BLOG"

Parte la campagna che vuole voi, lettori di questo blog. Cerco consigli, proposte e suggerimenti per svecchiare questo angolo di web.
Clicca qui per lasciare un commento al post o qui per inviarmi una mail!

martedì 10 luglio 2012

Anche noi, come l'acqua che scorre, siamo viandanti in cerca di un mare. (Juan Baladán Gadea)

Molto spesso, nella lingua italiana, la parola "mare" viene usata quasi come aggettivo, per indicare grandi quantità.

Ti voglio un mare di bene
Un mare di gente

Questo perché il mare è enorme, infinito. Senza veri confini.
Il mare non lo fermi. Il mare non lo rinchiudi, non lo argini.
Quando ero bambina, visto l'immenso amore che nutrivo e nutro tutt'ora per lui, succedeva che chiudevo un po' di mare in una bottiglietta di succo Derby per portarmelo a casa e sentire meno la nostalgia.
Succedeva però una cosa strana. Una volta arrivata a casa e posizionata la bottiglietta sulla mensola della libreria, quel mare non era più mare. Era acqua. Solo acqua. Come poteva esserlo quella della piscina, o del rubinetto. Perdeva quel suo azzurro, perdeva le sue onde, la forza, l'imprevedibilità. Quel senso di fascino e allo stesso tempo timore, paura. E la nostalgia, invece di scacciarla, la suscitava. Vedere quella bottiglietta grigia e ferma mi intristiva. Finiva sempre che quel mare lo liberavo nello scarico del lavandino.

Questo per dire che quello che ho visto la scorsa settimana in riviera e quello che si vede sulle spiagge ormai da troppo tempo, proprio non mi piace.
Come il mare, anche la sabbia è immensa, infinita.
E come si possono porzionare e vendere cose come il mare e la spiaggia? Me lo chiedo da sempre.
Come può l'uomo vendere al metro l'aria salmastra, l'acqua salmastra, i granelli che ti sporcano i piedi? Se non paghi non ne puoi godere. E anche dove c'è la spiaggia libera, come possono gli uomini lasciarla marcire tra i rifiuti, senza un minimo di amore e di cura, come se fossero mare e spiaggia di serie B?
Cose non nostre di cui ci impossessiamo e disponiamo come meglio ci conviene. Per averne un profitto.
Elementi che ci danno la vita, nati e creati milioni di miliardi di anni prima di noi.
Dov'è finito il rispetto per le cose più grandi?
E non parlo solo del mare, ma della natura in genere.
Così potente e gigantesca, vogliamo ridimensionarla e commercializzarla a nostro uso e consumo. E abuso, soprattutto.
Relegata nel mio scarso metro e mezzo di sabbia e nello spazietto tra un materassino ed un canotto nell'acqua, pensavo a questo. Alla tristezza che mi mette vedere il mare come una tigre in gabbia allo zoo. Esposto e dato in pasto al pubblico pagante.


5 commenti:

  1. Un pensiero bellissimo in questo post: l'amore per il mare e la natura in generale. Come ti capisco. Qui per fortuna al nordest abbiamo le spiagge libere ovunque, alcune tenute molto bene, altre un po' meno ma non ci sono molti rifiuti per terra. Quando vedo qualcuno gettare carte per terra, mozziconi di sigarette, chewin gum mi viene male. Stiamo assassinando il tesoro più grande che abbiamo.
    Buonagiornata!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho notato che anche al sud Italia questa moda di commercializzare il mare è poco diffusa. Due anni fa infatti sono andata in Puglia e ho notato che la maggior parte delle spiagge (tutte meravigliose) erano libere e soprattutto pulite. Credo sia un mal costume tutto romagnolo, purtroppo.
      Auguro anche a te una buona giornata! A presto!

      Elimina
  2. Chi ci ha preceduto nei secoli precedenti ci ha lasciato un tesoro, che stiamo dilapidando in nome di un falso progresso. A chi ci seguirà lasceremo solo metri cubi di cemento, il non rispetto della natura, l'abuso, dici bene, di beni di tutti... E male consola il pensiero che non succede solo da noi; il polmone delle foreste amazzoniche è ormai in metastasi, le barriere coralline stanno scomparendo a causa dell'inquinamento, senza dimenticare la flora e la fauna terrestri, che stanno subendo modificazioni a causa delle manipolazioni delle acque e dell'aria.
    Stiamo facendo schifo, nei secoli a venire ci fischieranno le orecchie per le maledizioni che ci seguiranno nella tomba.
    Ciao.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai assolutamente ragione, stiamo lasciando alle generazioni future un mondo orribile e malato. La cosa che mi sconcerta di più è la presunzione dell'uomo nei confronti di una materia che non è di sua proprietà. Ho anche la sensazione però che tutto questo non potrà andare avanti a lungo. Prima o poi, anche le bestie nate in cattività, aggrediscono il padrone guidate dall'istinto.
      A presto!

      Elimina
  3. Non voglio fare demagogia..non mi piace, ma penso che debba assolutamente cambiare l'educazione dei bambini! Ne vedo troppi ancora piccolissimi già prepotenti e convinti che sia tutto loro..ho sognato per anni il Mediterraneo ridotto a una discarica, questo per dire quanto mi angosci l'idea di perderlo. Spero con tutto il cuore che le riserve d'acqua,la capacità autopulente degli oceani, le profondità, siano più forti di noi!! O a mali estremi...una bella crisi economica mondiale di quelle serie che fermi tutto!! (noi sottopagati saremmo già allenati e psicologicamente pronti per una vita ridotta all'essenziale!)

    RispondiElimina

Sono ben accetti saluti, commenti, poesie, pensieri, canzoni, serenate, barzellette... insomma tutto!