Noi, che siamo sempre alla ricerca di qualcosa di brillante, di apparentemente giusto da dire.
Alle prese con la tremenda paura di rimanere senza nulla da dire.
Noi, che dobbiamo sempre avere un'opinione su tutto, che pur di dire qualcosa, pur di non rimanere indietro, diciamo anche le cose più insensate.
Noi, che non capiamo che ci sono situazioni in cui semplicemente non c'è nulla da dire. In cui l'unica cosa da fare è imparare ad apprezzare il silenzio. Farci da parte. In cui le parole diventano sacchetti vuoti che volano nel vento.
Noi, che dovremmo imparare a riconoscere le occasioni in cui tacere.
Noi, che certe volte diamo alle parole troppa importanza.
Noi, che dobbiamo imparare che in certi momenti tutto questo parlare va abbandonato, spogliarci dei bei discorsi, delle frasi di circostanza, delle morali, anche della ragione.
E riunirci introno alle persone che amiamo e, in silenzio, dimostrarglielo.
Nelle scuole si insegna (si dovrebbe) insegnare di tutto; il "silenzio" è un ordine perentorio per far cessare l'assordante cicaleccìo.
RispondiEliminaSi riuscisse a insegnare anche il "tacere", il saper tacere, sarebbe una bella conquista.
Intanto chi tace ha meno probabilità di dire cazzate.
Che poi le trasferisca nei commenti ai post intelligenti è altro discorso...
Son d'accordo. E aggiungo che dovremmo anche imparare a dare importanza alle parole, perchè "le parole sono importanti!!!", specialmente se si dicono a persone che si amano. Ovviamente prima di aver ben taciuto, contato fino a 3, almeno, e pensato bene prima di parlare.. :)))
RispondiEliminaHai ragione e le nuove tecnologie, i social network che si spingono a parlare, a esprimere giudizi sempre e comunque non aiutano certo uil silenzio... Un abbraccio :)
RispondiEliminaciao ! mi piace molto il tuo blog e i toni che riesci a dargli:)
RispondiEliminaun tacer d'oro non fu mai scritto
RispondiEliminauna bella riflessione la tua!! parole da onorare e da contemplare...
RispondiEliminaHo trovato molti link provenienti dal tuo blog su alcuni post miei, poi mi sono accorto che sei una tra i pochi "lettori fissi". Magari adesso non è più così però sono passato ugualmente per salutarti.
RispondiEliminaSecondo te scrivere è assimilabile al silenzio?
Sarebbe ora, tutto sommato. In qualche modo, però, è difficile e non sono sicura che "basti". In agguato c'è sempre quel senso di "dare troppo".
RispondiElimina