Ridiamoci su...

Sempre per la serie "Filosofie di vita", altro escamotage che mi permette di non cadere nello sconforto più nero è ridere delle mie sfighe.

Dovete sapere che io e la sfiga andiamo a braccetto più o meno da una vita... siamo intimi amici! Le mie figuracce e sfighe sono quasi fantozziane...

Per esempio, pochi giorni fa ero in ufficio, al telefono, in piedi. Mentre ero al telefono con l'ennesimo cliente lamentoso, mi sono infilata una mano nella cintura dei pantaloni per mettermi a posto la camicia che era uscita fuori. Bhè, in quella, mi si rompe il braccialetto. Immaginatevi la scena. Io, sempre al telefono, con le perline del braccialetto che mi scorrono giù per i pantaloni, alcune mi entrano in una scarpa e alcune finiscono per terra. Inutile dire che la mia collega se l'è quasi fatta sotto dal ridere, mentre io per giunta ero ancora al telefono! Finita la telefonata ho iniziato a saltellare per l'ufficio in modo che le perline mi uscissero dai pantaloni e mi sono tolta la scarpa per recuperare quelle che ci erano finite dentro... il tutto cercando di non farmi scoprire dal capo che stipulava nella stanza accanto! Solo a me possono capitare certe cose...

E ora, mi sono ammalata. Il 3 di agosto. Con 40° all'ombra. Mi sono beccata un raffreddore con i controfiocchi! Sono praticamente in coma e non posso neanche stare a casa in malattia perchè due mie colleghe sono in ferie e in ufficio adesso siamo solo in due, con un sacco di lavoro da fare. Capirete che l'unica è riderci su! E se ho un pregio, è proprio quello di saper ridere di me stessa, senza prendermi troppo sul serio.

Bene, credo che ora mi metterò il mio piagimino e mi ritirerò in quarantena nella mia stanza, in attesa di scoprire quale esilarante sfiga mi aspetta domani.